OMAN . Il grande mare Arabico - Parte 1

Che l'Oman sarebbe stato un posto difficile per pescare l'avevamo già messo in conto, anzi, il fatto di non sapere esattamente a cosa saremmo andati incontro, a livello di pesca, ci ha ulteriormente stimolati a intraprendere questa esplorazione in luoghi dove nessuno finora aveva mai lanciato esche artificiali.

Spinning da riva, dove il desrto incontra l'oceano.

Il nostro viaggio è stato, oltre che una bella avventura di pesca, una stupenda esperienza tra amici, in un posto tanto duro quanto bello, dove abbiamo conosciuto pescatori eccezionali, prima guide di pesca, e poi diventati grandi amici.

Fishermen locali.

La mattina del secondo giorno siamo già in barca, e subito proviamo a jiggare, allamo un pesce alla seconda calata, dopo poco vedo che è un cobia sui 25 kg e si slama, poi più nulla, finché Rasheed non avvista un branco di delfini, ci si porta in mezzo e comincia a trainare con un kona artigianale di mezzo kilo, da buoni pescatori fighetti protestiamo e torniamo a jiggare.

Nel primo pomeriggio di pesca prendiamo barracuda e tonnetti.

Al rientro,un po demoralizzati, arrivano due barche che ci scaricano davanti 700 kg di tonni in pezzi dai 30 ai 70. Questi pescatori parlano inglese, e ci spiegano che la pesca avviene avvistando i delfini, andando in mezzo al branco e lanciando una sarda a mano; se non si prendono tonni si cambia branco si delfini ...... Ci sentiamo stupidi ma la cosa ci carica.

In Oman ci si sente come Lawrence d'Arabia.

Nei giorni seguenti conosciamo altri pescatori e diventiamo amici, ma quelli più anziani (e più esperti), ci fanno capire che quando si prendono i tonni, non vogliono nessuno in barca, anche perché in una mattina possono arrivare a guadagnare somme impensabili.
Il nostro problema, è che la nostra barca non ha il gps, e Rasheed non si allontana molto dalla costa per cercare i delfini, mentre chi trova i tonni, generalmente li trova tra le 30 e le 50 miglia dalla costa.
Per rilassarci un po, decidiamo di andare sull'isola di Masirah, ma già a 30 km da Ras Al Had, vediamo che il mare è rosso, e arrivati a masirah constatiamo con rassegnazione che c'è Red tide praticamente ovunque.
Troviamo qualche baietta riparata e pendiamo orate e spangled emperor di piccola taglia. Troviamo altri punti più aperti dove l'acqua è pulita, ma la red tide è a 50 metri da riva, e infatti nonostante la splendida conformazione dello spot, prendiamo poco.

La pesca, non è sempre estrama, ma rimane divertente.

Peccato perché il posto deve essere ottimo,un misto di sabbia roccia corallo con il fondale che scende a 30 metri da riva. Cè inoltre da considerare che la red tide cè da ormai sei mesi, talvolta alcune zone si puliscono grazie al vento che la spazza via, ma è difficile trovare pesce in queste condizioni. La sera gironzoliamo nel porto dove l'acqua è pulita e sorpresa: troviamo un branco di mini GT in caccia, ne facciamo uno via l'altro. Evidentemente ci sono, ma con questo mare chissà dove sono andati.
La mattina seguente ritorniamo a Ras al haad, decisi a fare cinque giorni a cercare i tonni e nient'altro.

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OMAN . Il grande mare Arabico - parte 2


E' per questo che siamo venuti ..... Yellowfin Tuna

..... Andiamo a pescare con la nostra solita 'guida',troviamo i delfini, ma niente tonni, solo qualche tonnetto a vertical. Il giorno seguente invece, vediamo delle pinne, sono tonni e sono davvero enormi, a 40 metri dalla barca, peccato che abbiamo una sarda innescata e non riusciamo a raggiungerli col lancio, non ci rimane quindi che insultarci a vicenda.

Il 4x4 consente di accamparsi ed esplorare tutta la costa.

Il giorno seguente c'è mare grosso e decidiamo di andare in gita in un torrente, o meglio un 'wadi', come li chiamano in Oman.

Wadi.

Ci rimangono due giorni, e a questo punto, due pescatori più grandi, si offrono di portarci. La mattina seguente alle 5 siamo in barca, e cominciamo a macinare della strada, finchè la costa non comincia ad essere distante e poi sparisce. Hamed avvista dei delfini sui quali ci fiondiamo, loro lanciano una sarda, e noi caliamo un jig, ma senza risultati, finchè su un altro branco Vincenzo sente una botta e si ritrova il Tamentai piegato in un modo mai visto, e io allamo un treno.
Ci siamo ,e il tonnone. Un quarto d'ora di combattimento e poi comincio a vederlo, il mare è piatto, il tonno che sale lentamente dalla profondità è uno spettacolo, e sono teso come una corda di violino. Poi arriva sotto la barca, Hamed prende il filo e con 4-5 bastonate in testa il combattimento finisce.

Yellowfin Tuna, l'Oman ci ha ripagato i tanti sforzi.

Il giorno seguente anziché yellowfin, troviamo dei tonetti dai 3 ai 5 kg, e ne facciamo 130 al mattino e 40 il pomeriggio, e come se non bastasse Hamed a un certo punto esclama: MSUHEH, che starebbe a significare GT!! Un branchetto di pesci girano a galla a 2-3 miglia dalla costa, lanciamo un popper ma non si muove nulla, Hamed lancia una sarda viva senza amo che subito viene cacciata a galla, mettendo in mostra la schiena del predatore, un gt di una ventina di kili. La sera prima, ci avevano giusto spiegato che i gt arrivano adesso, e in estate ne trovano branchi da 400-500 esemplari a qualche km da riva, girando in barca e avvistando le scie dei pesci a galla, e poi lanciandogli una sarda a mano.

Il carniere dell'ultimo giorno.

Se questi ultimi giorni non fossero bastati a convincerci a tornare, il fatto che Alì in due giorni abbia visto 4 marlin, e ne abbia allamato uno di 4 metri lanciandogli un kona a mano, e un paio di foto su cellulare di marlin da 450 kg presi a mano, ci hanno convinto fino in fondo.
Inoltre abbiamo scovato una barca veramente ottima, con tutte le carte in regola per delle pescate davvero serie, dal tonno al marlin a jigging, senza contare che molti dei pescatori che abbiamo conosciuto sono delle macchine da pesca, con una esperienza che poche guide di pesca possono vantare.
In ogni caso il sottoscritto tornerà in Oman questa estate per cercare i GT pelagici, queenfish, tonnetti e marlin, tutti pesci che arrivano in quel periodo.

L'Oman rimane un capitolo aperto...

Un saluto


Nicola & NewSchoolFishing crew