Le nostre battute di pesca sono state influenzate in maniera determinante dalle maree, che susseguendosi durante la giornata, un ciclo ogni sei ore, rendevano praticabile e fruttuoso un ambiente rispetto ad un altro e viceversa, scoprendo di volta in volta ampie porzioni di flat corallina o di roccia e attivando la catena alimentare, che nei momenti successivi e immediatamente precedenti ai picchi, faceva entrare in attività i predatori.
Il ciclo di marea si sussegue e si sposta in avanti di circa un'ora ogni giorno, per entrare in sintonia con questo mutare del mare, abbiamo provato ad adattare le nostre abitudini giornaliere, momenti di riposo e pasti, in modo da farli coincidere con i momenti di minor attività dei pesci, questo se da un lato ci ha portato a pranzare e cenare alle ore più disparate, dall’altro ci ha permesso di trovare un feeling con l’ambiente e lo scorrere del tempo, tale da farci muovere in perfetta sincronia con la natura che ci circondava, ottenendo anche ottimi risultati in termine di catture.
La leggenda che pescare nei mari tropicali sia facile è da sfatare subito , un approccio approssimativo, oltre che essere pericoloso, e farsi male è facile come nei nostri mari, anzi forse più facile, non può che portare al cappotto, e visto il clima e l’investimento di tempo e denaro, la cosa diventa molto difficile da sopportare.
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