La pesca da terra
La sfida maggiore ha riguardato l'entrare in pesca, raggiungendo o avvicinandosi il più possibile alla line-up formata dalle onde dell'oceano. Questo avrebbe richiesto atrezzi dedicati, come canne di lunghezza prossima ai 10 piedi e mulinelli 100% waterproof .
Spesso ci si imbatte in piccoli jacks a caccia tra i flutti ... pesciotti veramente divertenti.
Un piccolo Robalo o Snook, ovvero una specie di spigola salterina dalla carne tenerissima.
Queste condizioni spesso avverse, mal si addicono ad uno spinning a "corto raggio" (50/70 metri), al contrario uno shore jigging, fatto con tutti i crismi, avrebbe sicuramente pagato di più in termini di dimensioni e varietà di catture, c'è comunque da dire che proprio i robali più belli, stimati sopra i cinque chili, sono tutti riusciti a slamarsi appena arrivati nella risacca, sfoggiando una serie di evoluzioni aeree alla pari dei tarponi piu imbizzarriti ..... mai lasciare i circle a casa!
Le spiagge , e comunque la costa che siamo riusciti a praticare maggiormente, vista la relativa difficoltà negli spostamenti a medio lungo raggio, si sono rivelate molto ostiche, sopratutto per la forte antropizzazione e la gran presenza si bagnianti surfisti e locali ... cosa che sinceramente non mi aspettavo da un posto che mi era stato descritto in maniera leggermente diversa , pur lasciandoci presagire la possibilità di catture anche molto belle.
Continua ...
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