Mostri .... solo mostri. questa è la pesca che ci si deve aspettare quando si viene a Socotra.
Non bisogna pensare ad un parco giochi come possono essere le Maldive, che prodighe di catture ben si adattano a chi della pesca estrema deve ancora fare vera esperienza (non che se potessi non mi ci trasferirei anche domani alle Maldive), ma qui la storia è completamente diversa.
Pur essendo ricchissime le acque di questa isola non regalano catture a ripetizione, non basta recuperare linearmente un pencil o lanciare un metal jig per catturare decine di carangidi al giorno, quì bisogna lavorare. Le catture saranno mai scontate, e soprattutto localizzate in punti particolari che vanno conosciuti, lanciare a caso longo un reef qui non è possibile, e i riferimenti non sono così evidenti come in altre località tropicali .... chi vi dicesse il contrario, o non sa di che parla o vuole imbonirvi.
Uno dei primi big GT 50+.
Il nostro approcciò alla pesca non è stato meno difficile di quanto già anticipato. Le condizioni di pesca non sono quasi mai state facili, ma questo è stato uno stimolo per alzare il livello e ottenere dei grandi risultati e soddisfazioni, in posti dove mai prima di noi qualcuno aveva pescato.
Un bel esemplare "nero".
Il set up di pesca è stato votato all'ultra heavy, non scendendo mai sotto le 100 libbre per la main line del trecciato imbobinato, e le 250 libbre dei finali. La stessa filosofia è stata adottata per gli ami le ancorette, le girelle e gli split rings, che sono stati scelti di conseguenza e tra i più resistenti disponibili in commercio.
Scendere sotto i 35 .... non a Socotra.
Gli ambienti che abbiamo affrontato sono stati i più disparati, ma presto ci siamo resi conto che vi era un comune denominatore. La ricerca è cominciata da punti notevoli e classici, sono state battute per prime tutte le punte, le secche e i relitti che potevamo individuare con l'ausilio delle mappe (non facili da procurarsi), chiedendo agli abitanti locali, o semplicemente battendo la costa miglio per miglio.
Pesci veloci ... e pesci lenti.
La cosa interessante è stata notare come in particolari momenti della giornata molti spot si trasformassero radicalmente, diventando da produttivi a completamente privi di attività e viceversa, tutto in relazione al cambio della marea e a una forte intensificazione della corrente (non sempre piu corrente è meglio).
Esempio di buona intesa tra angler e skipper .
Dopo aver finalmente cominciato a leggere più chiaramente la situazione, ci si sono svelati anche spot più inconsueti e che hanno richiesto un particolare impegno, mi riferisco a plateau con profondità variabile tra i 20 e i 40+ metri. In queste situazioni i riferimenti sono pressoché invisibili e anche l'azione di pesca si complica. l'azione di popping deve rallentare drasticamente e la concentrazione per rendere ogni poppata veramente efficace non è cosa facile da mettere in pratica, servono tecnica resistenza e freddezza ... un buon pilota alla barra del timone e molte ore di fatica sotto il sole .
Conludendo possiamo affermare dopo più di un mese consecutivo di pesca che questo è veramente uno spot unico, fortunatamente ancora non investito da un turismo di pesca esasperato e che per questo e altri motivi puo regalare la senzazione di un salto indietro nel tempo in una dimensione "preistorica" popolata da mostri e meravigliose creature ormai pallidi ricordo nella stragrande maggioranza del mondo.
NewSchoolFishing Crew